mercoledì 15 ottobre 2014

Il Castagnaccio




Che bontà le castagne... 
Purtroppo il raccolto di questo inizio d'autunno è stato decisamente magro. 
Queste due settimane infatti, armati di sacchetti e guanti, abbiamo fatto qualche giro nell'Appennino tosco-emiliano alla ricerca di castagne, purtroppo però quel poco che abbiamo trovato se l'erano già pappato gli scoiattoli ("E hanno fatto pure bene!!"), noi invece siamo tornati a casa con un sacchettino misero misero di castagne e qualche noce, forse marcia..... 

Tornati a casa ci siamo messi a controllarle, ne abbiamo salvate il 10%, il resto era marcio, troppa pioggia mannaggia... Però avevamo troppa voglia di castagne, dovevamo fare qualcosa.
Ed è lì che spunta l'ideona, facciamoci un bel castagnaccio cavolo, serve solo la farina di castagne, più facile così. 5 minuti di preparazione e via, magnifico.... Uno dei nostri dolci preferiti. 
Ecco a voi la ricetta:

ingredienti:

. 300 gr di farina di castagne
. 350 gr d'acqua
. 6 C di uvetta
. 4 C di noci
. 3 C di pinoli
. 4 C di olio EVO
. 1 pizzico di sale marino fino
. rosmarino q.b.

procedimento:

Accendete il forno e fatelo preriscaldare a 200° circa venti minuti prima di infornare.

Setacciate la farina per rimuovere eventuali grumi e mettete a mollo l'uvetta in acqua tiepida per farla riprendere. 

Mettete quindi la farina in una ciotola abbastanza grande e, dopo aver aggiunto un pizzico di sale e l'olio d'oliva, versate poco per volta l'acqua mescolando il tutto con una frusta fino ad ottenere una pastella morbida non troppo soda.
A questo punto, asciugate l'uvetta ed aggiungetela all'impasto.

Rivestite con la carta forno una teglia abbastanza grande affinché l'impasto, disteso al suo interno, non superi i 2 cm di spessore.

Versate l'impasto nella teglia e cospargetelo con i pinoli, i gherigli di noce e gli aghi di rosmarino.

Infornate quindi il vostro castagnaccio per 30 minuti a 200°.







giovedì 2 ottobre 2014

La Pasta Madre




Eccoci quà, dopo una breve assenza, giustificata dal tanto lavoro, siamo tornati e come promesso vi spiegheremo come autoprodursi la pasta madre (o "lievito" madre).

Partiamo dal fatto che autoprodursi la Pasta Madre è piuttosto semplice, allevare una mandria di batteri selvaggi è una cosa alla portata di tutti, serve solo un po' d'amore, come in tutte le cose.
Una volta preparato infatti, va accudito come se fosse un animale domestico poiché si tratta di un prodotto "vivo". 

Un paio di volte alla settimana bisogna nutrirlo aggiungendo un po' di farina ed acqua in parti uguali e mescolare utilizzando preferibilmente posaterie in legno o bambù.

C'è un altro modo ancora più semplice, farsela regalare da qualcuno, se conoscete qualcuno che ne possiede e che è disposto a regalarvene un po' sfruttate l'occasione, sarà sicuramente una pasta madre già attiva con alle spalle un bel po' di panificazioni. Se non conoscete nessuno esistono anche gli "Spacciatori" di Pasta Madre, andate su questo sito a vedere pastamadre.blogspot.it.

Il lievito madre si ottiene a partire da farina e acqua. Alcuni panificatori utilizzano, per ridurre i tempi di produzione, ingredienti come frutta passata, miele, yogurt, liquido dei crauti, altri addirittura liquori come grappa o anice per aumentare la velocità di acidificazione.
Noi ora vi proponiamo il metodo che abbiamo utilizzato e di cui ormai abbiamo testato l'efficacia.


ingredienti:

. farina 0 o 1 (meglio se macinata a pietra) q.b.
. acqua q.b.
. 1 c di malto di riso (utilizzato come "Starter")


procedimento:

1°Giorno: Mescolare in un vaso di vetro 130 gr. di farina con 1 c di  
          malto di riso e 80 gr di acqua. Lasciare riposare per 24   
          ore.
2°Giorno: Levare 100 gr di pasta madre ed aggiungere nel vaso 50 gr 
          di farina e 40 gr di acqua mescolando con energia. 
          Chiudere e lasciare riposare 24 ore.
3°Giorno: Levare 100 gr di pasta madre ed aggiungere nel vaso 50 gr 
          di farina e 40 gr di acqua mescolando con energia. 
          Chiudere e lasciare riposare altre 24 ore.
4°Giorno: Levare 100 gr di pasta madre ed aggiungere nel vaso 50 gr 
          di farina e 40 gr di acqua mescolando con energia. 
          Chiudere e lasciare riposare per 16 ore.
5°-6°-7°Giorno: Ripetere l'operazione del 4°Giorno lasciando 
                riposare sempre 16 ore tra un rinfresco e l'altro.

Sarà pronta quando nel giro di 3-4 ore sarà raddoppiata di volume.
Conservare nella parte bassa del frigorifero per rallentarne la fermentazione.
Per creare ed ottenere un buon lievito sarà necessario aspettare almeno un mese.

Rinfresco di mantenimento: Aggiungere 1 C di farina e 1 C di acqua
                          (una volta tiepida, una volta fredda) e  
                           mescolare con energia, ogni 3-4 giorni.

Rinfresco per panificare: Prelevare dal vaso la pasta madre e 
                          metterla in una terrina di vetro o  
                          ceramica, aggiungere lo stesso peso di 
                          farina e la metà di acqua, mescolare 
                          energicamente, coprire con  e 
                          lasciare riposare almeno 4 ore, meglio 
                          ancora una notte. Prelevarne i grammi 
                          necessari secondo la vostra ricetta e 
                          conservare la parte rimanente nel  
                          barattolo di vetro in frigorifero.

La pasta madre dopo il rinfresco per panificare



Ricordatevi che per mantenerla in buona salute sarebbe meglio panificare almeno una volta a settimana.

mercoledì 27 agosto 2014

Pane con Pasta Madre




L'odore più buono è quello del pane appena sfornato.

Ogni volta che lo si sforna non si può non pensare alla storia millenaria che c'è dietro l'arte della panificazione. 
Noi amiamo il nostro pane fatto in casa, è buono, ci permette di avere il controllo di tutti gli ingredienti, è coinvolgente, non avanza mai(perché dura a lungo ed è talmente buono che non ne resta neanche una briciola), ed è SANO.

Il culto sul pane ormai ha raggiunto livelli eccellenti ma forse eccessivamente complessi con migliaia di teorie a suo seguito che possono decisamente scoraggiare chi ci si cimenta per la prima volta , una cosa apparentemente semplice (farina e acqua) è diventata una enciclopedia di scienziati panificatori.

La realtà è ben diversa, il pane è e deve essere una cosa semplice. Anche noi abbiamo fatto numerosi esperimenti, ci piace provare nuove tecniche, ci sono diverse variabili che vanno prese in considerazione, il tipo di grano o cereale utilizzato, la temperatura dell'acqua, l'ambiente in cui lo si prepara e il tipo di lievito che si usa. Ma credeteci, niente è più semplice che preparare un ottimo pane fatto in casa.

Oggi vi proponiamo una ricetta di un pane semi-integrale con lievito naturale (o "Pasta Madre" ), di cui vi spiegheremo le caratteristiche e la creazione in un prossimo post.


ingredienti:

. 700 gr di acqua
. 500 gr di farina integrale macinata a pietra
. 500 gr di farina 0 macinata a pietra
. 300 gr di pasta madre
. 15  gr di sale marino integrale
. olio EVO



procedimento:

Rinfrescare la pasta madre la sera prima e lasciarla riposare per una notte in una ciotola coperta con pellicola trasparente. Noi solitamente la lasciamo riposare nel forno (ovviamente spento), la temperatura rimane costante e permette una lievitazione omogenea.

In una ciotola sciogliere il lievito madre in acqua utilizzando una spatolina, aggiungere le farine, il sale ed impastare fino ad ottenere un composto ben omogeneo.

Trasferire l'impasto in una ciotola capiente spennellata con olio EVO, coprire con pellicola trasparente e lasciare riposare in fondo al frigorifero per 18/24 ore fino a quando l'impasto non sarà raddoppiato di volume.

Estrarlo dal frigorifero e riporlo su un piano leggermente infarinato. A questo punto faremo delle pieghe per rafforzare la maglia glutinica e formare il nostro filoncino.

Preriscaldare il forno a 250°C

In uno stampo da plum-cake inserire un canovaccio di cotone leggermente infarinato, inserire il filoncino di pane e coprirlo con i lembi. Lasciare riposare per una ventina di minuti a temperatura ambiente.

Rovesciare lo stampo su una placca da forno rivestita da carta forno (meglio ancora se avete una pietra refrattaria) e con un coltello ben affilato fare dei tagli abbastanza profondi sul dorso del pane.

Infornare, abbassare la temperatura a 200°C e lasciare in forno per almeno 40 minuti o fino a completa doratura. Noi, a cottura terminata, lo lasciamo ancora in forno a 180°C per altri 20 minuti di modo che anche la cottura all'interno sia completa e la crosta risulti più croccante.

Sfornare e lasciare raffreddare su una gratella in modo da facilitare il passaggio dell'aria.

martedì 19 agosto 2014

Deodorante Naturale fatto in casa



Forse molti non ci pensano ma i normali deodoranti che troviamo nei banchi dei supermercati contengono sostanze nocive quali etanolo, parabeni, sali d'alluminio e sostanze siliconiche che impediscono la normale traspirazione cutanea.
La sudorazione è un normale processo dell'organismo che elimina tossine e scarti dannosi.
La presenza del cattivo odore è dovuto a particolari batteri, il sudore di per sé è assolutamente inodore. Il nostro obiettivo quindi non è quello di arrestare il sudore ma quello di eliminare il cattivo odore.
Ecco quindi una semplice ed efficace ricetta per creare il proprio deodorante naturale.



ingredienti:

. 250 ml d'acqua
. 1 C di bicarbonato di sodio
. qualche goccia di olio essenziale a piacimento


procedimento:

In un recipiente unite all'acqua il bicarbonato di sodio e mescolate per farne sciogliere il più possibile, dopo di ché fatelo riposare per qualche ora.
Noterete quindi che sul fondo si sarà formato uno strato bianco di bicarbonato, sarà quello in eccesso. Ciò vuol dire che l'acqua è satura di bicarbonato.
Ora non ci resta che trasferirlo in un contenitore spray facendo attenzione a lasciare sul fondo il bicarbonato in eccesso.
Potete a questo punto aggiungere gli oli essenziali che volete, noi solitamente usiamo il lemongrass, ottimo anche il Tea Tree, un olio con proprietà antibatteriche, antifungine, non irrita e non è tossico.

Un grazie speciale alla nostra cara amica Cecilia per la foto di cotanta valenza artistica....





lunedì 4 agosto 2014

Hello!

Chi non muore si rivede..... 

Eccoci quà, ancora una volta, ancora in Italia. Già, perché da mamma Italia ci si deve sempre tornare....
Come promesso ci siamo fatti risentire, "Ed era ora!!!!", dopo due mesi e mezzo di silenzio assoluto dovevamo pur tornare a scrivere qualcosa sul nostro blog. Un blog senza post in effetti chi se lo fila.

E' stato un viaggio speciale quello in America, terra di assoluta bellezza e di mille contraddizioni, una società non proprio da prendere a modello ma piena di persone eccentriche ed interessanti.
Un viaggio frutto del caso, niente di programmato, ogni giorno una sorpresa. 
Portland è stato il punto d'inizio, la nostra ricerca sul cibo, lo street food, i food-trucks, i magnifici ristoranti, i supermercati organic, vegan, macrobiotic, etc.... ed i mercatini di strada pieni di sciccherie gastronomiche di ogni tipo, non poteva che iniziare da lì.

Poi ci siamo fatti prendere, come al solito, dalla voglia di viaggiare, abbiamo noleggiato una splendida macchina-van con letto e piccola cucina nel retro per non farci mancare il nostro cibo, l'America può essere un luogo pericoloso,  e siamo partiti. 
Oregon, Nevada, Utah, Colorado, Arizona e California, 6200 Km (Parma - Talas (Kirghizistan) per intenderci), tra aquile, condor, puma, orsi, alci e foche ci siamo dati un bel da fare per riempire le nostre menti di nuove idee per i nostri progetti.

Di nuovo quà, almeno per ora, torniamo in pista con il nostro piccolo blog. 

A presto

Grand Canyon - Arizona

martedì 20 maggio 2014

Gomasio



Il Gomasio nel Suribachi

Ed eccolo quà come promesso il procedimento per fare il Gomasio in casa, mooooolto più buono di quello che trovate nei negozi di alimentazione naturale e sopratutto decisamente più economico.

Prima però vogliamo spiegarvi del perché questo alimento sià così interessante.

Il Gomasio è un prodotto usato nella cucina asiatica composto da due elementi principali, i semi di sesamo (in giapponese goma) tostati e macinati ed il sale marino (shio).
E' utilizzato soprattutto per il condimento di insalate o salse ma anche su riso, cereali, legumi o altro. Molto versatile è utilizzato spesso in cucina macrobiotica o comunque in tutte quelle diete in cui è necessaria una riduzione dell'apporto di sale.

Il Gomasio aiuta a regolare le funzioni intestinali, migliora le funzioni epatiche, controlla i livelli di colesterolo nel sangue ed è ottimo in caso di ipertensione o problemi ai reni.
Il sale marino fornisce importanti oligoelementi mentre i semi di sesamo sono ricchissimi di sali minerali come calcio, ferro, potassio e fosforo, vitamina F, aminoacidi e acidi grassi polinsaturi.

Lo si può trovare (o preparare) con l'aggiunta di alghe, le quali conferiscono un sapore più deciso e lo arricchiscono di sali minerali, proteine e acidi grassi Omega 3, le più utilizzate sono l'Alga Dulse di Bretagna e la Wakame.

Ma veniamo ora alla preparazione.

ingredienti:

. semi di sesamo
. sale marino integrale

Le proporzioni possono variare a seconda dei gusti e delle necessità, solitamente lo si prepara in proporzione 1 a 10, ovvero un cucchiaino di sale e 10 di sesamo, per chi però desidera un gusto meno salato e più sano si può arrivare anche ad 1 c di sale e 25 c di sesamo.
Noi lo prepariamo sempre in proporzione 1 a 20.

procedimento:

Lavate i semi di sesamo con l'aiuto di un colino e scolateli bene, versateli quindi in padella e fateli tostare mescolando spesso finché, prendendoli con un cucchiaio di acciaio e rovesciandolo i semi si staccheranno tutti.

I più appassionati come noi avranno sicuramente il Suribachi in casa, la tipica ciotola zigrinata in ceramica che serve a pestare i semi oleosi, ed il Surikogi, il pestello in legno.
Chi non li ha può tranquillamente usare un mixer, o meglio ancora un macina caffè.
Il profumo che il sesamo tostato sprigiona una volta che si inizia a pestarlo con il Suribachi è però insuperabile.

Ora, tostati i semi, versateli nel Suribachi. Tostate quindi il sale in padella per 1 o 2 minuti, serve a toglierli l'umidità, ed aggiungetelo ai semi di sesamo. Schiacciate ora i semi di sesamo con il pestello fino a che circa l'80 % dei semi risulti schiacciato.

Può essere conservato in barattoli di vetro per un paio di settimane, meglio se tenuto in frigorifero.

Nei nostri viaggi noi lo portiamo conservandolo sempre in barattoli di vetro e dobbiamo dire che si conserva in modo eccezionale anche fuori dal frigorifero.

Buon Gomasio a tutti......




venerdì 16 maggio 2014

Bye Bye....




Ed eccoci quà, pronti per l'ennesimo viaggio.... Già perché se c'è una cosa di cui non ci stancheremo mai è quella di viaggiare....
Dopo essere tornati dal nostro intenso viaggio tra le fattorie biologiche italiane abbiamo passato alcuni mesi nella nostra città, Parma, facendo da spola tra Milano e Cascina Rosa.
E' stata una esperienza decisamente gratificante, il volontariato fà parte ormai della nostra vita, è un modo eccezionale per condividere i propri saperi ed è allo stesso tempo un importante mezzo per acquisirne.
Cascina Rosa ci ha dato tanto, ci ha fatto conoscere splendide persone come Maria Larossa, il cuoco Giovanni Allegro, le fantastiche Angela ed Antonella, Giacomo Pisanu di Lumen, tanti altri volontari che hanno collaborato insieme a noi ed ovviamente l'immancabile prof. Franco Berrino.

Durante questi mesi c'era comunque in noi la voglia di approfondire maggiormente le conoscenze in ambito culinario e soprattutto sulla cucina naturale, l'Italia ci ha dato tanto e sicuramente continuerà a farlo però, visto che ci sentiamo ancora super giovani, abbiamo deciso di volare oltre oceano e di andare negli Stati Uniti. Già lo sappiamo che qualcuno dirà "Ma Come? Gli Stati Uniti? La patria del McDonald, degli Hot Dogs e degli OGM...."
Si, perché gli USA sono moooolto grandi e tra questa immensità ci sono Stati e piccole realtà che fanno dell'ecologia un punto cardine del loro vivere. L'Oregon è una di queste e Portland, la città delle Rose, dei Food Carts (i carrettini mobili del cibo famosi in tutta America), dei micro birrifici biologici è la città in cui andremo, definita come la città più "green" d'America.

A Giugno saremo quindi negli States cercando il più possibile di aggiornarvi sui nostri spostamenti e sui nostri progetti. Siamo quasi pronti, valigie già davanti alla porta, biglietti fatti ed un piccolo ritocco alla barba di Andrea per evitare di finir rinchiuso in una sudicia prigione del New Jersey, l'unica cosa che manca è una di quelle cose a cui non potremmo rinunciare per alcun motivo, è il sale della nostra vita, è quello che fà crescere così bene la barba di Andrea ed i capelli di Rosa (o il contrario), è il Gomasio..... A breve la ricettina. Baci grandi e abbracci forti a tutti.




domenica 20 aprile 2014

Vegan Lasagne




Su internet ce ne sono bizzeffe, se cercate vegan lasagna sarete sommersi di ricette, tutte spettacolari, ma perché non soffermarsi su questa. Abbiamo deciso di usare un ripieno green (piselli freschi, zucchine ed asparagi), volevamo anche chiamarla green lasagna vegan o qualcosa del genere ma suonava veramente male. Visto che sono venute uno spettacolo vi invitiamo a provarci anche voi.
Dai dai dai.......

ingredienti per 2(di bocca buona)/4 persone:

per la pasta:

. 300 gr di semola di grano duro
. 2 C olio EVO
. 1 c raso di curcuma
. 1 pizzico di sale
. acqua q.b. 

per le verdure:

. 1 mazzetto di asparagi
. 100 gr di piselli freschi
. 3 zucchine
. olio EVO
. aglio
. sale

per la besciamella:

. 50 gr di farina tipo 2
. 50 gr di olio EVO
. 250 gr di latte di soia
. 250 gr di brodo vegetale
. un pizzico di sale
. noce moscata


procedimento:

per la pasta:

Mescolate la farina con la curcuma ed un pizzico di sale, formate un buco al centro e aggiungete l'olio e l'acqua tiepida quanto basta per ottenere un impasto omogeneo e non appiccicoso.
Lasciatelo riposare per circa un'ora.
Stendete la pasta (a macchina è preferibile) e formate dei rettangoli della dimensione che preferite, mettete poi i rettangoli a riposare sopra un canovaccio precedentemente infarinato.

per le verdure:

Fate cuocere i piselli per circa 10 minuti nel brodo vegetale (se volete prepararlo da voi è sempre meglio altrimenti ne vendono di fantastici in polvere), una volta cotti scolateli e tenete l'acqua di cottura che servirà per la preparazione della besciamella.

Fate saltare le zucchine in padella con olio e aglio, fate la stessa cosa con gli asparagi tenendo da parte le cime.

Una volta cotte le verdure (piselli, zucchine e asparagi) unitele ed aggiungete le cime degli asparagi.

per la besciamella:

Scaldate l'olio a fiamma bassa, togliete la pentola dal fuoco e aggiungete la farina mescolando velocemente con un cucchiaio di legno fino a formare una specie di polentina.
Unite il latte di soia ed il brodo vegetale, aggiungetelo lentamente  per evitare la formazione di grumi e mescolate con una frusta fino a farlo addensare.
Tenetelo leggermente liquido, sarà più facile da spalmare sulle lasagne.
Aggiungete la noce moscata a piacimento ed il sale

assemblaggio delle lasagne: 

Cuocete i rettangoli di pasta per qualche minuto e adagiateli sopra un canovaccio asciutto.
Prendete una teglia e cospargete il fondo con un po' di besciamella,
fate uno strato con i rettangoli di pasta, un altro strato con le verdure e un altro con la besciamella, poi ricominciate (pasta-verdure-besciamella) fino ad esaurimento e finite con uno strato di pasta.
Cercate di fare avanzare un po' di besciamella che metterete sopra l'ultimo strato di pasta.
Se volete potete cospargere il tutto con un po' di lievito secco alimentare in polvere o del gomasio.

Mettete in forno circa 30 minuti a 180° fino a che non si saranno ben dorate.

Et voilà, più semplice a farsi che a dirsi.

mercoledì 9 aprile 2014

Seitan ai Carciofi



Poche storie, anche se la sua stagione stà finendo, il carciofo è e rimane il padrone assoluto della tavola.
Ok, forse abbiamo un po' esagerato ma diteci a chi non piacciono i carciofi, saltati in padella con aglio e olio o anche solo crudi tagliati a julienne con un filo d'olio e del sesamo tostato.
Oggi al mercato ne abbiamo trovati di splendidi, erano talmente teneri che avremmo potuti mangiarli tranquillamente crudi ma, siccome avevamo un bel panetto di seitan in frigorifero, abbiamo deciso di fare un bel mix, ovviamente riuscito alla grande. 
Mangiare lentamente e masticare più di 50 volte un boccone è fondamentale ma quando ci sono i carciofi, nun ze pò....... 

ingredienti:

. 300 gr di Seitan al naturale
. 4 carciofi
. 2 C di farina 
. 1 limone
. 3 spicchi d'aglio
. 1 bicchiere di vino bianco secco
. brodo vegetale
. olio E.V.O.
. sale q.b.
. pepe q.b.
. prezzemolo tritato


procedimento:

Per prima cosa pulite i carciofi, tagliateli a julienne e metteteli in acqua e limone.
In una padella fate rosolate l'olio con l'aglio, unite i carciofi precedentemente scolati, sale e pepe. Aggiungete un pò di brodo brodo vegetale e cuoceteli coperti a fiamma media.

In un altro tegame fate scaldare un po' di olio, tagliate il seitan a fettine dello spessore di 1/2 cm ed infarinatele leggermente, fatele dorare in padella da entrambi i lati per qualche minuto e fate sfumare con il bicchiere di vino bianco.

Unite quindi i carciofi, un mestolo di brodo vegetale e fate cuocere ancora per qualche minuto, aggiustate di sale e pepe e servite con una spolverata di prezzemolo fresco (noi non avevamo il prezzemolo e abbiamo usato un po' di Gomasio). 

domenica 6 aprile 2014

Fave alla Marchigiana



Pochi giorni fà abbiamo parlato delle incredibili proprietà delle fave, siccome in questo periodo se ne iniziano a trovare in abbondanza vi proponiamo quindi una ricetta semplice e nutriente, le fave alla marchigiana. Pochi ma semplici ingredienti per un piatto veloce e gustoso.

ingredienti:

. fave fresche
. aglio
. sale integrale q.b.
. olio E.V.O.
. finocchietto selvatico
. vino bianco


procedimento:

Sgranate le fave, passatele sotto l'acqua corrente velocemente e mettetele in una padella con un dito d'acqua, qualche spicchio d'aglio, un filo d'olio e finocchietto in abbondanza.
Coprire e fare cuocere a fuoco medio per una decina di minuti.
Spruzzatele con un po' di vino bianco e a padella scoperta fate sfumare.
Ultimate la cottura coprendole per qualche minuto fino a che non avrete raggiunto la consistenza che preferite.
Aggiustate di sale e servitele calde.


sabato 5 aprile 2014

Le Fave




Ma come abbiamo fatto fino ad ora a non dedicare una piccola parte del nostro blog alle Fave, la nostra passione.....

Con il rigido inverno ormai alle spalle la primavera ci porta i colori, il sole, la luce, l'allegria e..... LE FAVE FRESCHE....

Le origini pugliesi di Rosa infatti ci impongono di non farsi mai mancare un bel piatto di fave fresche sulla tavola, da mangiare sia crude, deliziose, ma anche cotte, le fave alla marchigiana con il finocchietto selvatico sono sublimi.

Originaria dell'Africa Settentrionale e dalla Persia, ma non mancano riferimenti a Greci e Romani, le fave sono tra i legumi meno calorici (costituite per circa l'80% d'acqua apportano infatti circa 40 Kcal per 100 gr), ricche di minerali (ferro, rame, manganese, calcio, magnesio e potassio), proteine e ad altro potere nutritivo sono particolarmente indicate per contrastare l'anemia, favoriscono l'attività intestinale contribuendo all'eliminazione di scorie e tossine grazie alle fibre e contengono un elevato quantitativo di vitamine del gruppo B e vitamina C.

Le fave contengono Levo-Dopa, un precursore di alcune cellule neurali del cervello come la dopamina e l'adrenalina. La dopamina nel cervello è associata al buon funzionamento dei movimenti del corpo.

Attenzione però, alcune persone sono allergiche alle fave.
FavismoNei soggetti affetti da favismo si registra un deficit di un enzima implicato nella via biogenetica dei pentoso-fosfati, la glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD): la carenza dell'enzima comporta gravi conseguenze a livello degli eritrociti (globuli rossi), poiché il G6DP risulta essenziale per il corretto funzionamento e la sopravvivenza degli stessi.

Ma se non avete questi problemi cosa aspettate a farvi un bel piatto di fave, non non ci pensiamo due volte, oggi infatti....
FAVE ALLA MARCHIGIANA, OLE'!!!!!






venerdì 28 marzo 2014

Spaghetti al Limone




Belli e buoni questi spaghetti, dopo il colpo di coda invernale ci voleva un bel piatto semplice, velocissimo e solare, uno di quei piatti che prepari, mangi ed esci a goderti la giornata. Via via via  che fuori c'è il sole. 

Un ringraziamento speciale và ai nostri cari amici Silvia & Toti di love4globe per la ricetta. Certo che con i limoni siciliani di Toti era tutta un'altra cosa.....


ingredienti:

. 200 gr di spaghetti di kamut
. 1 limone biologico
. una manciata di pinoli
. 1 spicchio d'aglio
. olio extra vergine d'oliva
. 1 C di lievito alimentare in polvere (facoltativo)
. sale q.b.


procedimento:

Mentre in una pentola portate a bollore l'acqua per gli spaghetti in un piccola padellina fate tostare i pinoli per qualche minuto fino a dorarli leggermente.
Grattugiate ora la buccia del limone e tenete il succo di metà.
Buttate ora in acqua gli spaghetti mentre in una padella più grande fate andare l'aglio con l'olio.
A metà cottura scolate gli spaghetti nella padella con l'olio e l'aglio tenendo l'acqua di cottura.
Aggiungete la buccia del limone ed il succo e fate andare a fiamma vivace aggiungendo a poco a poco l'acqua degli spaghetti per far terminare la cottura.
Una volta pronti aggiungete i pinoli ed il cucchiaio di lievito alimentare per mantecare.


lunedì 24 marzo 2014

Crostata di Azuki




Allora, finalmente ci siamo riusciti, dopo vari tentativi abbiamo trovato la ricetta della crostata di fagioli azuki perfetta. E' stata fatta di corsa a metà mattina come dolce per il pranzo quindi l'aspetto non è stato proprio curato al massimo ma credeteci, è veramente buona.
Questa della foto è praticamente l'unica fetta rimasta per noi, volendola fare assaggiare un po' a tutti gongolandoci della nostra creazione ci siamo resi conto che non ne era rimasta più per noi.
Andava quindi immortalata. 
Ed ecco pronta per voi una ricettiva facile facile per un dolce alternativo, e come sempre senza uso di zuccheri e farine raffinate.


ingredienti:

ripieno:

. 250 g di azuki secchi
. 150 g di malto di grano
. 3 cucchiai di crema di nocciole o di mandorle
. la buccia grattugiata di 1 limone biologico
. 1 pezzetto di alga kombu
. 1 pizzico di sale marino integrale fino



impasto:

. 300 gr di farina integrale di tipo 2 macinata a pietra
. 15 gr di cremortartaro
. 1 pizzico di sale marino integrale fino
. la buccia grattugiata di 1\2 limone biologico
. 50 gr di olio di mais spremuto a freddo
. 90 gr di malto di riso
. 90 gr di succo di mela


procedimento:

ripieno:

Dopo averli lasciati in ammollo per una notte lessate ora gli azuki in pentola normale per circa 90 min (45 min in pentola a pressione) con un pezzetto di alga kombu.
Quando sono cotti, scolateli e passateli con il passaverdure.
Unite il malto di grano, la crema di nocciole, la buccia del limone, un pizzico di sale e mescolate fino ad ottenere una crema morbida.

impasto:

Accendete il forno a 180°.
Mettete tutti gli ingredienti solidi in una terrina e quelli liquidi in un bicchiere.
Dopo averli amalgamati bene versateli nella terrina con la farina e mescolate.
Dovrete ottenere un impasto omogeneo e non deve appiccicare le mani.
Stendetelo quindi con un matterello su un piano di lavoro leggermente infarinato.
Rivestite la vostra teglia con carta forno e adagiatevi sopra l'impasto. 
Dopo averlo bucherellato con una forchetta rivestitelo con carta forno e cospargete la superficie con della pastina ( questo è un trucco per non far lievitare eccessivamente l'impasto, si può usare qualsiasi cosa, noi abbiamo usato della vecchia pastina da fare in brodo che non avremmo usato, potete usare anche del riso, dei fagioli, qualsiasi cosa insomma).
Mettete la teglia nel forno già caldo per 15 minuti.
Togliete la teglia dal forno, rimuovete la copertura, ricoprite l'impasto con la crema di azuki e proseguite la cottura per altri 15 minuti scoperto.

martedì 25 febbraio 2014

Risotto Integrale ai Funghi Porcini




Questo risotto improvvisato si è rivelato un'esplosione di sapori. Provateci e fateci sapere.


ingredienti per 4 persone:

. 250 gr di riso Tondo Integrale
. 1 cipolla
. 1 peperoncino piccante
. 2 c di curry
. 10 mandorle salate e tostate
. 10 pomodorini secchi
. una vaschetta di porcini secchi (meglio ancora se freschi)
. mezzo bicchiere di vino bianco
. olio EVO
. sale
. pepe
. una manciata di prezzemolo


procedimento:

Per prima cosa mettete a cuocere il riso integrale con una parte di riso e due parti d'acqua.

Tostate al forno o in una padellina le mandorle precedentemente pelate e salatele leggermente.

In una padella mettete la cipolla tagliata grossolanamente, l'olio, il peperoncino, un pizzico di sale ed una spolverata di curry (noi abbiamo usato quello dolce).

Quando la cipolla si è ammorbidita aggiungete le mandorle e i pomodorini secchi tagliati a listarelle.

Aggiungete i funghi, sfumate con il vino bianco e fateli ammorbidire.

Quando il riso è cotto aggiungetelo al tutto e mescolate. Prelevate un bicchiere circa di riso e frullatelo con il frullatore ad immersione ed un filo d'olio.
Così facendo si mantecherà in modo perfetto dando cremosità al piatto ed esaltando tutti i sapori.

Noi purtroppo ne eravamo a corto, ma una spolverata di prezzemolo fresco è la morte sua.









venerdì 31 gennaio 2014

Muffin all'Arancia




Questa è una ricettina semplice semplice per avere un dolce sano e goloso, ottimo la mattina a colazione. Provateci anche voi e fateci sapere.

Un grazie speciale a Giovanni Allegro, il cuoco di Cascina Rosa.

ingredienti:
. 300 gr farina gialla di mais . 300 gr farina tipo 2 . 100 gr latte di soia . 150 gr sciroppo d'acero . 50 gr olio di oliva extravergine . 1 bustina di polvere lievitante . 1 pera sbucciata a dadini . Succo e buccia di 2 arance . 1 manciata di uvetta . Un pizzico di sale
procedimento:
Mescolate insieme le farine, il lievito,la buccia d'arancia grattugiata ed un pizzico di sale. Aggiungete le pere a dadini (si può utilizzare qualsiasi frutto di stagione, a primavera sono fantastici con i frutti di bosco) e l'uvetta precedentemente ammollata. Aggiungete ora gli ingredienti liquidi ( olio, sciroppo d'acero, latte di soia ed il succo di 2 arance). La consistenza dell'impasto deve essere leggermente fluida. Ungete delle formine, versate il composto per 3/4 (avere una sac a poche aiuta molto) e infornate per 20' a 180°.

giovedì 30 gennaio 2014

Tigelle di Ceci ai Sapori Invernali






Eccoci di nuovo qui, in uno dei periodi più intensi della nostra vita, a pensare e ripensare alle nostre scelte e a come affrontare al meglio questa nostra ennesima sfida.
Siamo veramente felici delle opportunità che ci vengono costantemente concesse, questa vita è sempre piena di sorprese, gestirla con due sole teste è praticamente impossibile ma ci stiamo riuscendo.
Finalmente, dopo circa un mese da Cascina Rosa, vogliamo darvi un po' di ricette, alcune apprese in giro per l'Italia ed alcune totalmente reinventare secondo i nostri gusti e seguendo una scelta alimentare che da circa tre anni ci stà portando immensi benefici.
Cuciniamo con gioia perché il cibo è parte fondamentale della nostra vita, il cibo è un messaggio, un messaggio inviato al nostro organismo per far si che quello che ingeriamo ci porti salute e non malattia, tutto di pende dalle nostre scelte nutrizionali e dalla modifica del nostro stile di vita.
Queste saranno semplici ricette perché il cibo deve essere alla portata di tutti.
Oggi quindi, visto che è uno dei giorni più freddi dell'anno, vogliamo scaldarvi un po' con i sapori e splendidi colori che queste verdure invernali ci regalano.

ingredienti: 

Per le tigelle:

. 200 g di farina di ceci
. 90 ml di olio EVO
. 90 ml di acqua fredda
. un pizzico di sale

Per il ripieno: 

. 200 g di zucca
. 1 cipolla grande rossa
. 1 cespo di radicchio rosso tardivo
. 1 mela
. 1 bicchiere di vino bianco
. sale e pepe

Per la salsina:
. 2 C di crema Tahin
. 1/2 c di purea di umeboshi
. q.b. acqua


C: cucchiaio
c: cucchiaino
q.b.: quanto basta
EVO: Extra Vergine di Oliva


procedimento:

. Per le tigelle: in un contenitore unite alla farina di ceci 90 ml di acqua fredda, l'olio di oliva e il sale, l'impasto deve risultare morbido ed omogeneo, raccogliete l'impasto a palla e lasciarlo riposare 30 minuti coperto con un telo.

. Per la salsina: in una piccola ciotola unite alla crema tahin la purea di prugne umeboshi e l'acqua quanto basta per ottenere una salsina cremosa ma non troppo liquida.

. Per il ripieno: tagliate a pezzettini di circa 1/2 cm la cipolla, la mela, il radicchio e la zucca, saltate il tutto in padella con un filo d'olio EVO e sfumate con il vino bianco aggiungendo sale e pepe.

Appiattite l'impasto per le tigelle con un mattarello fino a circa 3 mm di spessore e formate dei dischetti di circa 5 cm di diametro.
Scaldate una padella dal fondo spesso e mettete a cuocere i dischetti due minuti per lato o comunque fino a che non si sono dorati.

Quando saranno pronte prendete una tigella, adagiatevi sopra il ripieno di verdure con un po' di salsina e coprite con un altra tigella.
Noi l'abbiamo accompagnato con un riso rosso thai ai carciofi ma lo potete accompagnare con qualsiasi altro cereale. 
E' un piatto completo che abbina cereali, legumi e verdure di stagione. Ed è molto buono, provare per credere.....







mercoledì 15 gennaio 2014

News



E' giunto il momento di darvi un po' di notizie su di noi e su che fine abbiamo fatto, se non state quindi più nella pelle, leggete un po' quà....

Da circa un mese il nostro progetto itinerante per l'Italia è terminato, Sigh!
Abbiamo deciso che la Sicilia sarebbe stata la nostra ultima tappa e così è stato.
Quindi, come ogni italiano che si rispetti, abbiamo fatto ritorno nella nostra nebbiosa Parma per le feste di Natale, e ammettiamo che avevamo proprio voglia di passare un po' di tempo in famiglia.
Tutto questo vagabondare stanca, e non poco, e poi la nostra pandina aveva veramente bisogno di un po' di meritato riposo, risalire tutto lo stivale con la scatola dello sterzo rotta è stata un'impresa epica.

Con questo non vuol dire che ci fermeremo, anzi, abbiamo già iniziato un altro nostro piccolo progetto. 
Non riusciamo e probabilmente non riusciremo mai a  stare fermi, questo è il nostro modo di essere e ci piace, ci piace proprio tanto.

Negli ultimi anni abbiamo fatto scelte importanti.
Nel 2011 in Indonesia abbiamo avuto la fortuna di conoscere una splendida famiglia di Bali che ci ha introdotto alla cucina macrobiotica, da lì è nato un interessante viaggio alla ricerca di un nuovo modo di vedere il cibo cercando di rispettare prima di tutto la terra, i suoi ritmi, la sua varietà, la sua ricchezza, ma soprattutto chi ci lavora con amore, consapevole di doverla custodire per le generazioni future. 
E' stata una scelta principalmente salutistica ed etica la quale si è poi trasformata in una vera e propria passione.

Da Gennaio ci è stata data l'opportunità di collaborare con l'Istituto dei Tumori di Milano per un importante studio epidemiologico sulla prevenzione del tumore alla mammella e su pazienti affetti da diabete e sindrome metabolica attraverso l'alimentazione e la modifica degli stili di vita.
In cucina insieme ai cuochi del Campus Cascina Rosa ci saremo quindi anche noi. 
Non mancheranno quindi numerose ricette e tanti consigli per vivere in equilibrio ed armonia con noi stessi e con la nostra terra.

Contenti? Ora potete tirare un sospiro di sollievo.
Vi terremo aggiornati, promesso....

Vi Amiamo

Rosa & Andrea