giovedì 19 settembre 2013

Luffa, la spugna naturale



Oggi vogliamo parlarvi di una piccola scoperta fatta durante il nostro viaggio.

Tra tutte le ore passate dietro ai fornelli a cucinare, altrettante ne servono per lavare le stoviglie, e, siccome nelle aziende da noi scelte si cerca di essere il più ecologici possibile, al posto di usare le solite spugne si usano le luffe.


La luffa è una pianta rampicante come le zucche molto simile alla zucchina, leggermente più allungata.


Il frutto è commestibile solamente allo stato giovanile e ricorda un po' il sapore della zucchina, è però utilizzato principalmente come spugna vegetale  per pulire le stoviglie e per la pulizia della persona.

La luffa privata della buccia

Al momento della completa maturazione si disidrata perdendo gran parte del suo peso. Ciò che resta è esclusivamente il corpo fibroso che costituisce la parte spugnosa. 


La Luffa viene utilizzata tale quale, semplicemente tagliando a pezzi il reticolo fibroso del frutto, si estraggono i semi e si taglia a pezzetti per ricavarne quante spugne si vuole.

Completamente biodegradabile, rinnovabile  (coltivarla è semplicissimo!) ed eco-compatibile, la luffa può sostituire molti materiali tradizionali, di solito più inquinanti, con grande vantaggio per l'ambiente.

I semi della luffa

E per le donne è anche un ottimo rimedio contro la cellulite, basta massaggiare quotidianamente le zone soggette, faciliterà l'assorbimento di eventuali creme anti-cellulite migliorando contemporaneamente la circolazione del sangue, contrastando così in modo attivo una delle cause della cellulite stessa, cioè la cattiva circolazione.

Non avete più scuse adesso, buttate via le spugne ed iniziate a coltivare luffe.

Alla prossima....

sabato 7 settembre 2013

Vendemmia in Salento



Finalmente u Salentu,
é da quando siamo partiti che desideravamo arrivare fin quaggiù, nel profondo sud.
Sole, mare, fichi, tanti fichi, tantissimi fichi, più di 300 specie, e noi le dobbiamo conoscere tutte.

Ci troviamo a Cutrofiano, un piccolo paesino in provincia di Lecce, nel cuore del Salento, ospitati da Piccapane, un'interessante realtà agricola nata 5 anni fà da un'idea di Giuseppe, il fondatore, il quale, rilevò i terreni appartenuti ai nonni e ne fece la sua nuova vita.

Giuseppe

Da Piccapane, oltre alla produzione di un ottimo olio salentino, si produce anche pasta integrale di grano senatore Cappelli nelle più svariate forme, patè vari, trasformati di verdure e conserve, il tutto con i prodotti dei loro orti, ed il tutto rigorosamente biologico.
Oltre a questo, un'anno fa' Giuseppe, insieme a tre giovani cuochi, hanno deciso di aprire una bio-osteria ed un agri-ostello all'interno dell'azienda, hanno quindi iniziato un intensa attività di promozione della zona con concerti, spettacoli teatrali e conferenze.

La Vigna

Oggi però, siccome saremo quà ancora per una ventina di giorni, volevamo condividere con voi la nostra prima vendemmia, di Piccapane parleremo più avanti, quando avremo più tempo per scrivere e quando avremo ammucchiato tutte le nostre impressioni su questà frizzante realtà agricola.


Veniamo ospitati da Giovanni, un amico di Giuseppe che ha dei vigneti quà vicino.
La sera prima, ospite a cena, aveva chiesto aiuto a Giuseppe per la vendemmia, e noi, siccome eravamo numerosi, abbiamo accettato subito.
Con noi ci sono circa una decina di wwoofers da svariate parti del mondo, una coppia di circensi che la sera prima si è esibita in uno spettacolo qua' in'azienda ed un fenomenale gruppo musicale ospite da Giuseppe, Le Loup Garou, anche loro ospiti per qualche giorno in azienda dopo aver suonato la sera prima.

I pomodori di Giovanni

Arriviamo da Giovanni per pranzo nella sua casa in campagna, un buon piatto di pasta integrale di Piccapane con verdure dell'orto, frutta a volontà, un pisolino sotto un enorme gelso e siamo pronti per vendemmiare.


Le uve sono in parte Negroamaro, una vite a bacca nera coltivato quasi esclusivamente qui in Salento, ed in parte Malvasia a frutto nero. La raccolta è relativamente semplice, un paio di forbici da potatura e cesti a volontà sono gli attrezzi necessari, la parte più dura è sopportare il caldo umido che si crea sotto il vigneto.



Ciuffolo


E' stato divertente lavorare insieme ai ragazzi di Piccapane, molti avevano già vendemmiato in passato, per noi era la nostra prima esperienza e ringraziamo Giovanni e Giuseppe per l'opportunità di poter lavorare con loro. Tanti sono stati anche i racconti su come veniva vendemmiato in passato e su come venivano trattati i contadini che lavoravano nelle vigne.
In passato alle donne che vendemmiavano veniva obbligato di cantare durante tutta la vendemmia per evitare che potessero mangiare la preziosa uva ed alcuni sostengono anche che agli inizi del '900 i proprietari terrieri costringevano i contadini ad indossare museruole per evitare di intaccare anche solo una minima parte di raccolto. 
Purtroppo questo schiavismo esiste ancora, gli immigrati, soprattutto africani, vengono obbligati per pochi euro al giorno a lavorare parecchie ora in condizioni al limite del sopportabile. 



Alla fine della vendemmia abbiamo messo l'uva, privata dei gambi, immediatamente in enormi botti per dare inizio alla fermentazione.


Grandi numeri da circo



La giornata è stata fantastica, torniamo da Piccapane in serata dopo aver cenato con verdure. pane integrale con crema di fagioli e del buon vino, felici della nostra prima vendemmia ed orgogliosi di noi stessi, orgogliosi della nostra scelta di vita e del vivere un'esperienza fantastica che ci fà sentire più vivi che mai…..