venerdì 6 febbraio 2015

Pizza con crema di borlotti, cipolle e finocchi aromatizzati al mandarino




E' passato tanto tempo dall'ultima volta che ci siamo fatti vivi su questo blog, purtroppo, o per fortuna, tante cose sono successe e tanto poco abbiamo avuto tempo per dedicarci al pubblicare post o solamente a farvi avere notizie di noi.
Viaggi di qua', viaggi di là, lavori di qua', lavori di là, qualche corso di cucina ed il tempo passa che è una bellezza. 
Ci sembrava quindi doveroso un ritorno in grande stile con una pizza che è venuta una meraviglia, da far invidia al miglior Bonci e da risollevare anche chi in questo periodo è un po' giù di corda.
Si perchè con il cibo nutriamo il nostro corpo ma quello che un buon piatto può fare al nostro spirito ha dell'incredibile, e questa ne è la prova.
Buona pizza a tutti, a presto.

ingredienti:

impasto:

. 200 gr farina di tipo 2 (Buratto) macinata a pietra
. 60 gr di pasta madre (precedentemente rinfrescata)
. acqua (circa il 75% del peso della farina)
. 7 gr di sale
. olio E.V.O.

per la base:

. 250 gr di fagioli borlotti secchi
. 1 cipolla rossa medio-grossa
. 2 finocchi
. 2 mandarini
. 1 c di aceto balsamico
. la scorza di un limone biologico
. timo
. noce moscata
. sale
. pepe


procedimento:


impasto:

In una ciotola di vetro "ossigenate" la farina facendo dei movimenti con il dorso del cucchiaio dall'interno verso l'esterno, serve appunto a far ossigenare le farine dall'umidità che stando all'interno dei sacchetti tendono ad accumulare col tempo, la farina presa dal fondo del sacchetto rispetto a quella presa in cima può variare enormemente.

In un'altra ciotola sciogliete la pasta madre con una parte dell'acqua da utilizzare per l'impasto.

Ora unite alla farina la restante acqua ed un C d'olio, mescolate con un cucchiaio di legno, aggiungete quindi il lievito sciolto e mescolate fino ad ottenere un'impasto molto morbido e umido, unite il sale.

A questo punto, su un piano di legno infarinato lavorate l'impasto cercando di portare aria all'interno, dal bordo verso l'interno, fino a formare una palla.
Mettere l'impasto in una ciotola leggermente unta, coprite con la pellicola trasparente e fate lievitare per almeno 6 ore, l'ideale sarebbe prepararlo la mattina ed utilizzarlo la sera.


base:

Cuocete i borlotti precedentemente ammollati (potete anche usare quelli in scatola già cotti ma noi preferiamo quelli secchi), scolateli e frullateli con un filo d'olio, un pizzico di sale e del timo secco fino a formare una crema spalmabile, se ne avete bisogno usate un pò di acqua di cottura.

In una padella antiaderente aggiungete un filo d'olio EVO e 2 cucchiai d'acqua, adagiate le cipolle tagliate a fette non troppo sottili, e fatele caramellare da entrambi i lati.
Toglietele quindi dalla padella e ponetele su un piatto

Nella stessa padella aggiungete ancora un filo d'olio EVO e cuocete i finocchi tagliati a fette, anche loro non troppo sottili, da entrambi i lati. Prenderanno il profumo delle cipolle.
A parte mischiate il succo dei due mandarini con un c di aceto balsamico, unite quindi il succo ai finocchi e fate rapprendere il tutto. Aggiustate di sale.


cottura:

Accendete il forno statico a 250°.
Prendete l'impasto ormai lievitato, stendetelo con le mani in una teglia precedentemente unta, o se preferite su carta forno, ungete leggermente la superficie ed infornatelo sulla parte bassa del forno per 10 minuti, spostatelo quindi sulla parte alta per altri 10 minuti o fino a completa doratura. 

Sfornate la pizza, spalmate la crema di borlotti sulla base, siate generosi, aggiungete le cipolle, i finocchi e finite con una grattata di noce moscata, pepe e la scorza del limone.

Buona vita.


mercoledì 15 ottobre 2014

Il Castagnaccio




Che bontà le castagne... 
Purtroppo il raccolto di questo inizio d'autunno è stato decisamente magro. 
Queste due settimane infatti, armati di sacchetti e guanti, abbiamo fatto qualche giro nell'Appennino tosco-emiliano alla ricerca di castagne, purtroppo però quel poco che abbiamo trovato se l'erano già pappato gli scoiattoli ("E hanno fatto pure bene!!"), noi invece siamo tornati a casa con un sacchettino misero misero di castagne e qualche noce, forse marcia..... 

Tornati a casa ci siamo messi a controllarle, ne abbiamo salvate il 10%, il resto era marcio, troppa pioggia mannaggia... Però avevamo troppa voglia di castagne, dovevamo fare qualcosa.
Ed è lì che spunta l'ideona, facciamoci un bel castagnaccio cavolo, serve solo la farina di castagne, più facile così. 5 minuti di preparazione e via, magnifico.... Uno dei nostri dolci preferiti. 
Ecco a voi la ricetta:

ingredienti:

. 300 gr di farina di castagne
. 350 gr d'acqua
. 6 C di uvetta
. 4 C di noci
. 3 C di pinoli
. 4 C di olio EVO
. 1 pizzico di sale marino fino
. rosmarino q.b.

procedimento:

Accendete il forno e fatelo preriscaldare a 200° circa venti minuti prima di infornare.

Setacciate la farina per rimuovere eventuali grumi e mettete a mollo l'uvetta in acqua tiepida per farla riprendere. 

Mettete quindi la farina in una ciotola abbastanza grande e, dopo aver aggiunto un pizzico di sale e l'olio d'oliva, versate poco per volta l'acqua mescolando il tutto con una frusta fino ad ottenere una pastella morbida non troppo soda.
A questo punto, asciugate l'uvetta ed aggiungetela all'impasto.

Rivestite con la carta forno una teglia abbastanza grande affinché l'impasto, disteso al suo interno, non superi i 2 cm di spessore.

Versate l'impasto nella teglia e cospargetelo con i pinoli, i gherigli di noce e gli aghi di rosmarino.

Infornate quindi il vostro castagnaccio per 30 minuti a 200°.







giovedì 2 ottobre 2014

La Pasta Madre




Eccoci quà, dopo una breve assenza, giustificata dal tanto lavoro, siamo tornati e come promesso vi spiegheremo come autoprodursi la pasta madre (o "lievito" madre).

Partiamo dal fatto che autoprodursi la Pasta Madre è piuttosto semplice, allevare una mandria di batteri selvaggi è una cosa alla portata di tutti, serve solo un po' d'amore, come in tutte le cose.
Una volta preparato infatti, va accudito come se fosse un animale domestico poiché si tratta di un prodotto "vivo". 

Un paio di volte alla settimana bisogna nutrirlo aggiungendo un po' di farina ed acqua in parti uguali e mescolare utilizzando preferibilmente posaterie in legno o bambù.

C'è un altro modo ancora più semplice, farsela regalare da qualcuno, se conoscete qualcuno che ne possiede e che è disposto a regalarvene un po' sfruttate l'occasione, sarà sicuramente una pasta madre già attiva con alle spalle un bel po' di panificazioni. Se non conoscete nessuno esistono anche gli "Spacciatori" di Pasta Madre, andate su questo sito a vedere pastamadre.blogspot.it.

Il lievito madre si ottiene a partire da farina e acqua. Alcuni panificatori utilizzano, per ridurre i tempi di produzione, ingredienti come frutta passata, miele, yogurt, liquido dei crauti, altri addirittura liquori come grappa o anice per aumentare la velocità di acidificazione.
Noi ora vi proponiamo il metodo che abbiamo utilizzato e di cui ormai abbiamo testato l'efficacia.


ingredienti:

. farina 0 o 1 (meglio se macinata a pietra) q.b.
. acqua q.b.
. 1 c di malto di riso (utilizzato come "Starter")


procedimento:

1°Giorno: Mescolare in un vaso di vetro 130 gr. di farina con 1 c di  
          malto di riso e 80 gr di acqua. Lasciare riposare per 24   
          ore.
2°Giorno: Levare 100 gr di pasta madre ed aggiungere nel vaso 50 gr 
          di farina e 40 gr di acqua mescolando con energia. 
          Chiudere e lasciare riposare 24 ore.
3°Giorno: Levare 100 gr di pasta madre ed aggiungere nel vaso 50 gr 
          di farina e 40 gr di acqua mescolando con energia. 
          Chiudere e lasciare riposare altre 24 ore.
4°Giorno: Levare 100 gr di pasta madre ed aggiungere nel vaso 50 gr 
          di farina e 40 gr di acqua mescolando con energia. 
          Chiudere e lasciare riposare per 16 ore.
5°-6°-7°Giorno: Ripetere l'operazione del 4°Giorno lasciando 
                riposare sempre 16 ore tra un rinfresco e l'altro.

Sarà pronta quando nel giro di 3-4 ore sarà raddoppiata di volume.
Conservare nella parte bassa del frigorifero per rallentarne la fermentazione.
Per creare ed ottenere un buon lievito sarà necessario aspettare almeno un mese.

Rinfresco di mantenimento: Aggiungere 1 C di farina e 1 C di acqua
                          (una volta tiepida, una volta fredda) e  
                           mescolare con energia, ogni 3-4 giorni.

Rinfresco per panificare: Prelevare dal vaso la pasta madre e 
                          metterla in una terrina di vetro o  
                          ceramica, aggiungere lo stesso peso di 
                          farina e la metà di acqua, mescolare 
                          energicamente, coprire con  e 
                          lasciare riposare almeno 4 ore, meglio 
                          ancora una notte. Prelevarne i grammi 
                          necessari secondo la vostra ricetta e 
                          conservare la parte rimanente nel  
                          barattolo di vetro in frigorifero.

La pasta madre dopo il rinfresco per panificare



Ricordatevi che per mantenerla in buona salute sarebbe meglio panificare almeno una volta a settimana.

mercoledì 27 agosto 2014

Pane con Pasta Madre




L'odore più buono è quello del pane appena sfornato.

Ogni volta che lo si sforna non si può non pensare alla storia millenaria che c'è dietro l'arte della panificazione. 
Noi amiamo il nostro pane fatto in casa, è buono, ci permette di avere il controllo di tutti gli ingredienti, è coinvolgente, non avanza mai(perché dura a lungo ed è talmente buono che non ne resta neanche una briciola), ed è SANO.

Il culto sul pane ormai ha raggiunto livelli eccellenti ma forse eccessivamente complessi con migliaia di teorie a suo seguito che possono decisamente scoraggiare chi ci si cimenta per la prima volta , una cosa apparentemente semplice (farina e acqua) è diventata una enciclopedia di scienziati panificatori.

La realtà è ben diversa, il pane è e deve essere una cosa semplice. Anche noi abbiamo fatto numerosi esperimenti, ci piace provare nuove tecniche, ci sono diverse variabili che vanno prese in considerazione, il tipo di grano o cereale utilizzato, la temperatura dell'acqua, l'ambiente in cui lo si prepara e il tipo di lievito che si usa. Ma credeteci, niente è più semplice che preparare un ottimo pane fatto in casa.

Oggi vi proponiamo una ricetta di un pane semi-integrale con lievito naturale (o "Pasta Madre" ), di cui vi spiegheremo le caratteristiche e la creazione in un prossimo post.


ingredienti:

. 700 gr di acqua
. 500 gr di farina integrale macinata a pietra
. 500 gr di farina 0 macinata a pietra
. 300 gr di pasta madre
. 15  gr di sale marino integrale
. olio EVO



procedimento:

Rinfrescare la pasta madre la sera prima e lasciarla riposare per una notte in una ciotola coperta con pellicola trasparente. Noi solitamente la lasciamo riposare nel forno (ovviamente spento), la temperatura rimane costante e permette una lievitazione omogenea.

In una ciotola sciogliere il lievito madre in acqua utilizzando una spatolina, aggiungere le farine, il sale ed impastare fino ad ottenere un composto ben omogeneo.

Trasferire l'impasto in una ciotola capiente spennellata con olio EVO, coprire con pellicola trasparente e lasciare riposare in fondo al frigorifero per 18/24 ore fino a quando l'impasto non sarà raddoppiato di volume.

Estrarlo dal frigorifero e riporlo su un piano leggermente infarinato. A questo punto faremo delle pieghe per rafforzare la maglia glutinica e formare il nostro filoncino.

Preriscaldare il forno a 250°C

In uno stampo da plum-cake inserire un canovaccio di cotone leggermente infarinato, inserire il filoncino di pane e coprirlo con i lembi. Lasciare riposare per una ventina di minuti a temperatura ambiente.

Rovesciare lo stampo su una placca da forno rivestita da carta forno (meglio ancora se avete una pietra refrattaria) e con un coltello ben affilato fare dei tagli abbastanza profondi sul dorso del pane.

Infornare, abbassare la temperatura a 200°C e lasciare in forno per almeno 40 minuti o fino a completa doratura. Noi, a cottura terminata, lo lasciamo ancora in forno a 180°C per altri 20 minuti di modo che anche la cottura all'interno sia completa e la crosta risulti più croccante.

Sfornare e lasciare raffreddare su una gratella in modo da facilitare il passaggio dell'aria.

martedì 19 agosto 2014

Deodorante Naturale fatto in casa



Forse molti non ci pensano ma i normali deodoranti che troviamo nei banchi dei supermercati contengono sostanze nocive quali etanolo, parabeni, sali d'alluminio e sostanze siliconiche che impediscono la normale traspirazione cutanea.
La sudorazione è un normale processo dell'organismo che elimina tossine e scarti dannosi.
La presenza del cattivo odore è dovuto a particolari batteri, il sudore di per sé è assolutamente inodore. Il nostro obiettivo quindi non è quello di arrestare il sudore ma quello di eliminare il cattivo odore.
Ecco quindi una semplice ed efficace ricetta per creare il proprio deodorante naturale.



ingredienti:

. 250 ml d'acqua
. 1 C di bicarbonato di sodio
. qualche goccia di olio essenziale a piacimento


procedimento:

In un recipiente unite all'acqua il bicarbonato di sodio e mescolate per farne sciogliere il più possibile, dopo di ché fatelo riposare per qualche ora.
Noterete quindi che sul fondo si sarà formato uno strato bianco di bicarbonato, sarà quello in eccesso. Ciò vuol dire che l'acqua è satura di bicarbonato.
Ora non ci resta che trasferirlo in un contenitore spray facendo attenzione a lasciare sul fondo il bicarbonato in eccesso.
Potete a questo punto aggiungere gli oli essenziali che volete, noi solitamente usiamo il lemongrass, ottimo anche il Tea Tree, un olio con proprietà antibatteriche, antifungine, non irrita e non è tossico.

Un grazie speciale alla nostra cara amica Cecilia per la foto di cotanta valenza artistica....





lunedì 4 agosto 2014

Hello!

Chi non muore si rivede..... 

Eccoci quà, ancora una volta, ancora in Italia. Già, perché da mamma Italia ci si deve sempre tornare....
Come promesso ci siamo fatti risentire, "Ed era ora!!!!", dopo due mesi e mezzo di silenzio assoluto dovevamo pur tornare a scrivere qualcosa sul nostro blog. Un blog senza post in effetti chi se lo fila.

E' stato un viaggio speciale quello in America, terra di assoluta bellezza e di mille contraddizioni, una società non proprio da prendere a modello ma piena di persone eccentriche ed interessanti.
Un viaggio frutto del caso, niente di programmato, ogni giorno una sorpresa. 
Portland è stato il punto d'inizio, la nostra ricerca sul cibo, lo street food, i food-trucks, i magnifici ristoranti, i supermercati organic, vegan, macrobiotic, etc.... ed i mercatini di strada pieni di sciccherie gastronomiche di ogni tipo, non poteva che iniziare da lì.

Poi ci siamo fatti prendere, come al solito, dalla voglia di viaggiare, abbiamo noleggiato una splendida macchina-van con letto e piccola cucina nel retro per non farci mancare il nostro cibo, l'America può essere un luogo pericoloso,  e siamo partiti. 
Oregon, Nevada, Utah, Colorado, Arizona e California, 6200 Km (Parma - Talas (Kirghizistan) per intenderci), tra aquile, condor, puma, orsi, alci e foche ci siamo dati un bel da fare per riempire le nostre menti di nuove idee per i nostri progetti.

Di nuovo quà, almeno per ora, torniamo in pista con il nostro piccolo blog. 

A presto

Grand Canyon - Arizona

martedì 20 maggio 2014

Gomasio



Il Gomasio nel Suribachi

Ed eccolo quà come promesso il procedimento per fare il Gomasio in casa, mooooolto più buono di quello che trovate nei negozi di alimentazione naturale e sopratutto decisamente più economico.

Prima però vogliamo spiegarvi del perché questo alimento sià così interessante.

Il Gomasio è un prodotto usato nella cucina asiatica composto da due elementi principali, i semi di sesamo (in giapponese goma) tostati e macinati ed il sale marino (shio).
E' utilizzato soprattutto per il condimento di insalate o salse ma anche su riso, cereali, legumi o altro. Molto versatile è utilizzato spesso in cucina macrobiotica o comunque in tutte quelle diete in cui è necessaria una riduzione dell'apporto di sale.

Il Gomasio aiuta a regolare le funzioni intestinali, migliora le funzioni epatiche, controlla i livelli di colesterolo nel sangue ed è ottimo in caso di ipertensione o problemi ai reni.
Il sale marino fornisce importanti oligoelementi mentre i semi di sesamo sono ricchissimi di sali minerali come calcio, ferro, potassio e fosforo, vitamina F, aminoacidi e acidi grassi polinsaturi.

Lo si può trovare (o preparare) con l'aggiunta di alghe, le quali conferiscono un sapore più deciso e lo arricchiscono di sali minerali, proteine e acidi grassi Omega 3, le più utilizzate sono l'Alga Dulse di Bretagna e la Wakame.

Ma veniamo ora alla preparazione.

ingredienti:

. semi di sesamo
. sale marino integrale

Le proporzioni possono variare a seconda dei gusti e delle necessità, solitamente lo si prepara in proporzione 1 a 10, ovvero un cucchiaino di sale e 10 di sesamo, per chi però desidera un gusto meno salato e più sano si può arrivare anche ad 1 c di sale e 25 c di sesamo.
Noi lo prepariamo sempre in proporzione 1 a 20.

procedimento:

Lavate i semi di sesamo con l'aiuto di un colino e scolateli bene, versateli quindi in padella e fateli tostare mescolando spesso finché, prendendoli con un cucchiaio di acciaio e rovesciandolo i semi si staccheranno tutti.

I più appassionati come noi avranno sicuramente il Suribachi in casa, la tipica ciotola zigrinata in ceramica che serve a pestare i semi oleosi, ed il Surikogi, il pestello in legno.
Chi non li ha può tranquillamente usare un mixer, o meglio ancora un macina caffè.
Il profumo che il sesamo tostato sprigiona una volta che si inizia a pestarlo con il Suribachi è però insuperabile.

Ora, tostati i semi, versateli nel Suribachi. Tostate quindi il sale in padella per 1 o 2 minuti, serve a toglierli l'umidità, ed aggiungetelo ai semi di sesamo. Schiacciate ora i semi di sesamo con il pestello fino a che circa l'80 % dei semi risulti schiacciato.

Può essere conservato in barattoli di vetro per un paio di settimane, meglio se tenuto in frigorifero.

Nei nostri viaggi noi lo portiamo conservandolo sempre in barattoli di vetro e dobbiamo dire che si conserva in modo eccezionale anche fuori dal frigorifero.

Buon Gomasio a tutti......